domenica 2 aprile 2017

Fuori Salone aspettando la "Maestà Tradita"

Maestà Tradita, Gaetano Pesce
C'è da perderci la testa. Da lunedì scorso, quando a Palazzo Reale la mostra "Codice di Avviamento Fantastico" ha dato il via all'Art Week, a Milano è un susseguirsi di conferenze stampa, vernissage, incontri, party. La città è frenetica, elettrizzata e coinvolge anche coloro che con l'arte non hanno nulla a che fare: in ogni quartiere, in centro e in periferia, nei palazzi istituzionali, nei musei, nelle gallerie, nei loft privati, nei cortili delle università e perfino nei refettori dei conventi ci sono migliaia di manifestazioni che richiamano artisti, galleristi, curatori e collezionisti ma anche semplici curiosi o amanti della mondanità costringendo i giornalisti a sdoppiarsi, triplicarsi per raccontare tutto o quasi. Il clou verrà raggiunto martedì quando in contemporanea inaugurerà nell'area fieristica di Rho-Pero il 56° Salone Internazionale del Mobile per il quale sono attesi 300.000 visitatori provenienti da più di 165 Paesi, e gli oltre mille eventi del "Fuori Salone". Praticamente impossibile vedere e partecipare a tutti senza avere il dono dell'ubiquità, ma ci sono appuntamenti che non si possono assolutamente perdere, anche perché è facile imbattercisi anche solo passeggiando in città.
Come le vetrine della Rinascente in piazza Duomo che ospitano "I am tired of eating fish", un progetto site specific di Paola Pivi dove riferimenti all' arte e al design, al life style e al tempo libero, alla natura e al lavoro, slittano fra sculture e installazioni, in una dimensione straniante, fra realtà e allucinazione, che racconta storie remote e realtà quotidiane.
A Brera invece ci si imbatterà invece nell'installazione "Maestà Tradita" di Gaetano Pesce dedicata al rispetto e contro ogni violenza di genere. La celebre poltrona dalle voluttuose forme femminili, primo oggetto industriale dotato di un esplicito messaggio politico e vera icona del design internazionale, verrà ricoperta di indumenti femminili impregnati di resina, in precedenza indossati e vissuti da donne provenienti da ogni angolo della terra, a simboleggiare un messaggio di denuncia universalmente riconosciuto. La poltrona UP, ispirata alle forme archetipe delle veneri paleolitiche, è legata e costretta al suo pouf, “la palla al piede” simbolo del pregiudizio maschile che affatica e ostacola la donna in ogni sua forma espressiva. Il designer proporrà la sua "Maestà Tradita" all'incrocio tra via Fiori Chiari e via Brera mentre altre sei più piccole "UPGaleotte" verranno collocate lungo le vie limitrofe in un simbolico percorso alla scoperta del quartiere.
Decisamente più nascosta la performance, ieri, della cantante lirica Elena Mazzi: nello studio legale NCTM di via Agnello 12 l'artista ha recitato e cantato il grafico dell' andamento dell' economia occidentale capitalista restituendo la portata sociale ed emotiva di crisi economiche che hanno segnato il corso del Novecento. E al capitalismo, o meglio alla sua fine, è anche dedicata la "festa" organizzata a Cascina Cuccagna dove gli ospiti speciali sono una platea di prodotti iconici dell'età dell'oro del benessere industriale e i suoi successori contemporanei, figli della crisi e di nuovi modelli di business. Il 3 aprile, invece, sarà presenta "White Slave" di Giuseppe Veneziano: un progetto di trasposizione linguistica di un oggetto d'arte dalla pittura alla scultura realizzata da un unico blocco di marmo nei laboratori di Robot City. Biancaneve esce dalla favola e si siede su un'icona del design come la Panton chair; il visitatore può raggiungerla attraversando l'ingresso che prende la forma di un buco della serratura e dà accesso a una dimensione intima in cui lo spettatore deve "farsi piccolo" per poter entrare nel contemporaneo Paese delle Meraviglie al cospetto della più bella del reame. Appuntamento a Palazzo Crespi.

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