martedì 27 agosto 2013

Berco, la lotta paga

Sono trascorse tre settimane dalla chiusura della vertenza e ancora mi fa star bene con me stesso considerare i colleghi che non hanno partecipato alla lotta come una sorta di traditori, indifferenti e viziati. Una battaglia che andava combattuta per il bene comune, perché nessuno poteva rimanere inerme di fronte a questo scempio di capitalismo sfrenato che ha rovinato e continua a rovinare migliaia di famiglie; non si parla di grandi manager che vanno al lavoro per soddisfare dei capricci, come una borsa da 7000 euro o una nuova barca, ma di persone che con il loro sudore portano a casa il pane per la propria famiglia. Io, iscritto ed attivista FIOM , sono orgoglioso di aver preso parte a tutte le iniziative che si sono svolte per salvaguardare i posti di lavoro di tutti i colleghi, amici e compagni che lavorano all’interno della fabbrica BERCO. Era il 15 ottobre 2012 quando si è tenuto l’iniziativa che, a mio avviso, ha cambiato tutto. Quella è stata la svolta storica: il presidio, il picchetto da raccontare ai propri figli e a tutte le generazioni che verranno; ricordo alcuni colleghi increduli che volevano entrare al lavoro in azienda perché ancora non capivano quello che stava accadendo. Le loro facce non le dimenticherò mai, come non dimenticherò mai i compagni e i colleghi in prima linea davanti ai portoni che non facevano entrare nessuno, senza tra l’altro usare violenza: al tempo di quella iniziativa ricoprivo la carica di Presidente di A.N.P.I Copparo e mi presentai su quel palco (il mitico furgoncino di Dino) teso ed emozionato; dissi che quel giorno era nata “la nuova resistenza”. Avevo al mio fianco due partigiani che quella guerra di resistenza l’avevano vissuta e partecipata in prima persona. Quella partecipazione di A.N.P.I fu un momento speciale perché fece capire a tanti colleghi che era veramente in atto un attacco alle famiglie che con quella fabbrica ci campano. Poi via via vennero altri presidi, l’occupazione della rotonda che porta a Ferrara, la fantastica trasferta al M.I.S.E quando almeno cento volte ci siamo fatti su e giù per quella strada, cantando a squarciagola. Lì nasce LA BERCO SIAMO NOI!. Realizzai subito 16 lettere che amici e colleghi portarono al collo, uno accanto all’altro, per formare la scritta. Splendida anche la manifestazione provinciale del 14 Giugno a Copparo, quando nasce anche lo slogan “ LA BERCO SIAMO NOI, LA BERCO SIETE VOI “, poi le cene, i banchetti a quasi tutte le sagre paesane per vendere la bellissima bandiera con su scritto "La berco siamo Noi" (ne abbiamo vendute più di mille!!) e le maglie di Diego... Mitica la trasferta ad Essen, in Germania, sede della Thyssenkrupp: 1180 + 1180 km di pura resistenza, senza dormire, con le gambe incriccate, ma ne valeva la pena, perché cantare BELLA CIAO davanti alla sede tedesca è stato fotonico. Poi le notti bianche davanti alla fabbrica, veri e propri accampamenti, con un gruppo sempre più unito e coeso. A volte sembrava di essere a Woodstock, bambini che giravano in mutande davanti alla fabbrica, cani che scodinzolavano loro dietro, baci di coppie innamorate all’ombra del cingolo giallo, la bandiera della Thyssen ammainata e sostituita da quella della nostra lotta, la solidarietà di alcuni commercianti, il caldo afoso dell’estate 2013 della nostra bassa padana, che non dimenticheremo mai !
Con un po’ di rancore vorrei dire ai colleghi che non hanno partecipato, che si sono persi il meglio che una comunità possa dare, fare ed immaginare: mentre qualcuno ha minimizzato e in alcuni casi addirittura diffamato quello che si stava facendo, tanti, come me, hanno scelto di lottare con il cuore per consegnare alle nuove generazioni un futuro di lavoro, di partecipazione e di speranza.
Facio (Michele Copparo)

3 commenti:

  1. Grazie grazie e ancora grazie.... la situazione Berco era ed è poco conosciuta in Italia eppure 611 operai su 2000 hanno rischiato il licenziamento in tronco....ci è voluto mesi di lotte scioperi ed un presidio permanente di 10 giorni x arrivare ad un accordo che riporti un pò di dignità a questi operai... grazie ancora sorella mia :)

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  2. siete dei grandi e avete dimostrato che la lotta paga!

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  3. La lotta come il lavoro ripaga solo coloro che non la combattono; colui che la fa è come l'operaio: mai ripagato abbastanza

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